GLOSSARIO
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K
ka: fuoco.
kabuki: forma teatrale classica giapponese.
kachi: vittoria, nelle forme composte assume la forma gachi.
kachinuchi: tipo gara in cui il concorrente continua ad affrontare combattimenti successivi finchè non perde.
kado: l'arte (la via) della disposizione dei fiori, disciplina nota anche come ikebana.
kaeshi: restituire, scambiare.
kaeshi waza: tecniche di difesa e contrattacco; con le kaeshi waza il contrattacco viene portato, sfruttando la forza dell'avversario, con una rotazione dello shinai per colpire sul lato opposto rispetto alla parata.
Kage Ryu: antica scuola di ken jutsu da cui, a partire dal XVIIo secolo derivarono la Shinkage Ryu, la Yagyu Ryu ed altre.
kaishaku: è l'assistente del samurai che compiva seppuku e provvedeva alla decapitazione.
kajo: gruppo di tecniche raggruppate in sequenza, sinonimo di kata.
kakari: prova; colui che esegue un esercizio.
kakari: lo staff degli assistenti di gara comprendente: keiji gakari, l'addetto alla lavagna, kiroku gakari, il segna punti, senshu gakari, l'annunciatore.
kakari geiko: tipo di allenamento che consiste nel portare una serie continua di attacchi in rapida successione, preordinati o secondo la possibilità offerta da motodachi che generalmente, in tal caso, è un istruttore.
kake: rotolo appeso.
kakegoe: voce, grido, vedi kiai.
kakemono: rotolo appeso con pitture o colligrafie.
kamae: guardia, posizione di guardia.
kamae hodoku: vedi kamae otoku.
kamae otoku: posizione di riposo-attenzione con lo shinai puntato verso il basso a destra o sinistra.
kamae to: ordine di prendere la posizione chudan no kamae, ordine di mettersi in guardia.
Kamakura: città storica, residenza degli shogun Minamoto.
kamakura: epoca, periodo storico corrispondente allo shogunato dei Minamoto (1192-1333).
kami: deità, spiriti del pantheon scintoista.
kami: capelli.
kami kaze: vento divino, l'uragano che distrusse la flotta d'invasione mongola nel 1281.
kamishimo: antico abito cerimoniale con le spalle imbottite.
kamiza: lato degli dei, è il lato del dojo di fronte all'entrata, è il lato d'onore verso il quale si fa il saluto "shomen ni rei".
kan: l'intuito.
kana: sillabario giapponese.
kangeiko: allenamento all'aperto, d'inverno, nelle prime ore della mattina.
kanji: gli ideogrammi cinesi che formano la base del linguaggio scritto giapponese.
kan ken no metsuke: da un insegnamento di miyamoto musashi in base al quale occorre osservare con gli occhi ma anche con la mente, con gli occhi dello spirito.
kara: vuoto.
karate: mano vuota.
karatedo: o solo karate, la via della mano vuota, arte marziale, di elaborazione di tecniche importate dalla Cina, che si sviluppò, soprattutto in Okinawa a partire dal XVIo secolo. La paternità del karate moderno è riconosciuta a Gichin Funakoshi che riunì gli antichi stili nei primi decenni del '900.
karo: luogotenente, anziano.
kashi: quercia bianca, legno comunemente usato per la costruzione di bokken.
kashira: anello metallico posto nella parte terminale della tsuka del katana.
kashiwa: quercia rossa, legno comunemente usato per la costruzione di bokken.
kata: letteralmente: forma, sequenza di tecniche, nel kendo è un esercizio che prevede l'esecuzione in coppia di tecniche preordinate. lo studio dei kata è fondamentale per migliorare l'impostazione e l'uso delle tecniche di combattimento; i kata si eseguono senza armatura, con il katana o il bokken.
katana: spada giapponese.
katana bukuru: custodia di stoffa del katana.
katana fukuru: vedi katana bukuru.
katana kake: mobiletto a rastrelliera porta katana.
katana no kata: sono i sette kata di kendo eseguiti con la spada lunga, appunto il katana.
katate: con/ad una mano sola.
katate waza: tecniche di attacco eseguite impugnando lo shinai con una sola mano, generalmente la sinistra, spesso si utilizzano partendo dalla guardia jodan no kamae.
Katori Shinto Ryu: Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu, antica scuola di kenjiutsu sorta presso il tempio di Katori dedicato a deità marziali.
katsugi: spalla.
katsugi waza: tecniche di attacco che presuppongono di mettere fuori guardia l'avversario caricando, per l'assalto, il proprio shinai sulla spalla sinistra.
kaza: fuoco.
kaze: vento.
kehai: volonta di agire.
keiji gakari: colui che durante la gara segna i punti sulla lavagna posta al bordo dell'area di combattimento dove vengono, di volta in volta, riportati i nomi dei contendenti.
keiko: pratica, esercizio, allenamento. quando è inserito in una parola composta assume la forma -geiko.
keikogi: casacca o abito da allenamento.
keirei: saluto formale con semplice inclinazione del busto.
kei tai no hoji: (le fondamenta dei kata: è la corretta posizione da tenersi in ogni azione).
ken: spada.
kendo: la via della spada. Se anche il nome viene coniato alla fine dell'800, si sviluppa col nome di ken no michi o gekken a partire dalla seconda metà del XVIIo secolo radicandosi nelle scuole di ken jutsu.
kendogi: abito per il kendo; più comunemente con kendogi si indica la casacca usata dal kendoka.
kendogu: vedi bogu.
kendo ka: praticante di kendo.
kendo no kata: kata di kendo.
kenjitsu: vedi kenjutsu.
kenjutsu: arte della spada, matrice originaria del kendo. Le prime scuole documentate risalgono al Xo secolo, ma la sua origine è senz'altro precedente.
ken no michi: antico nome del kendo.
ken no sen: vedi sen.
kensei: spirito della spada, indica il kiai che si emette durante un combattimento.
kensen: punta dello shinai.
kenshi: letteralmente: uomini spada, istruttori di un dojo.
ken wo korusu: controllo della spada, dello shinai.
kesa giri: quinto kata del seitei kata.
kesa giri: taglio, fendente diagonale, portato dall'alto o dal basso, dalla spalla sinistra al lato destro dell'addome dell'avversario.
kesu: vedi kehai.
ketto: duello, combattimento.
ki: spirito, energia vitale, forza interiore.
kiai: letteralmente: unione dell'energia, urlo, proiezione dello spirito; in gara: dichiarazione del bersaglio attaccato; non esiste un kendo silenzioso.
kigamae: condizione in cui l'intero corpo è allerta, pronto a reagire ad ogni movimento dell'avversario.
kigurai: orgoglio.
ki o tsuke: attenti, fate attenzione.
kihon: base, principio.
kihon geiko: allenamento di base in cui si impara a colpire l'avversario; si esegue con motodachi oppure colpendo un bastone, uchikomi bo, o un manichino, uchikomi ningyo.
kihon waza: tecniche di base.
kikai: in generale è l'opportunità di portare una tecnica.
ki ken tai no ichi: letteralmente: spirito, spada, corpo, corretto modo di portare un colpo valido. con ki ken tai no ichi si indica la necessaria contemporaneità del kiai, con la dichiarazione del bersaglio, del colpo, correttamente eseguito col datotsubu, e della corretta posizione del corpo.
kime: focalizzazione delle forze psicofisiche, concentrazione dell'energia nel momento in cui si colpisce.
kiri: taglio.
kirikaeshi: letteralmente: tagliare e parare, è uno degli esercizi fondamentali del kendo; può essere eseguito in varie forme, ma consiste sempre nel portare una serie di yokomen, hidari e migi, sia avanzando che arretrando, con motodachi che para con ukekata e regola la distanza e il senso di marcia.
kiri komi: colui che esegue un esercizio.
kiri tsuke: fendente portato dall'alto tipico delle tecniche di iai.
kiroku gakari: colui che durante la gara, siede al tavolo della giuria e tiene il conteggio dei punti dei contendenti, i tempi, i falli ecc....
kisei: spirito, vigore, vedi ki.
kisogeiko: allenamento di base, comprende: kamae, ashi sabaki e suburi.
kissaki: punta della spada.
ki wo korosu: controllo della mente.
ki wo tsuke: attenzione.
ko: piccolo. la classe degli artigiani, vedi anche shi, no, sho
koan: aneddoto zen.
ko bo ichi: attacco e difesa simultaneo, consiste nel colpire deviando con lo stesso movimento l'attacco dell'avversario.
kobushi: pugno.
ko chiburi: piccolo chiburi.
kodachi: spada corta, vedi wakizashi.
kodachi no kata: sono i tre kata di kendo eseguiti con la spada corta.
kodan: narrativa.
kodare: le due patte interne del tare.
kogeki: metodo di attacco.
kohai: i giovani del dojo, chi é venuto nel dojo o ha iniziato la pratica dopo di te.
koiguchi: anello metallico posto a protezione dell'imbocco della saya, è la parte che viene impugnata quando si sfodera o si rinfodera.
koiguchi no kiri kata: corretta forma per sfoderare e, con lo stesso movimento, portare il primo attacco, tecnica fondamentale dello iaido.
kojiri: parte finale inferiore della saya.
kokoro: cuore, anima, fare una cosa con kokoro significa metterci il cuore, impegnarsi. vedi shin.
kokoro gamae: preparazione mentale, intenzione, risoluzione.
koku: unità di misura utilizzata per il riso, 180 litri circa, era equivalente al fabbisogno di un uomo per un anno; il koku veniva utilizzato come unità monetaria, gli stessi daimyo misuravano in koku le proprie ricchezze e rendite.
kokutan: ebano, legno pregiato usato per la costruzione di bokken.
kokyu: respirazione (le fondamenta dei kata: respirazione) è il controllo della respirazione in sintonia con i movimenti del kata.
koromo: parte imbottita dei kote a protezione della mano.
kosei o gaisuru koi: fallo di gara per atto ingiustificato come: afferrare con una mano lo shinai dell'avversario o chiedere una interruzione senza motivo, questo tipo di fallo è punito con un hansoku.
kosei o gaisuru koi hansoku ikkai / nikai: ammonizione per violazione del regolamento di gara.
koshi: anche.
koshi himo: lacci della hakama.
koshihita: supporto rigido posteriore della hakama.
kotachi: vedi ko dachi.
kotai: arretrare, andare indietro.
kote: avambraccio.
kote: parte del bogu a protezione dei polsi e delle mani.
kote: fendente portato al polso.
kote ari: dichiarazione dell'arbitro per assegnare un kote valido.
kote buton: parte del kote a protezione del polso, punto dove deve arrivare il colpo.
kote himo: lacci dei kote.
kote uchi: colpo, fendente, portato al polso dell'avversario.
koutan: ebano, essenza utilizzata per la fabbricazione dei bokuto.
kozuka: piccolo coltello.
ku: il vuoto, concezione buddista del vuoto.
ku: nove, vedi anche kyu.
ku: paura, uno dei quattro diavoli, shikai, del kendoka.
kun: sistema giapponese di pronuncia degli ideogrammi cinesi.
kurikata: occhiello di legno ove si fissa il sageo alla saya.
kyo: finta.
kyo: sorpresa, uno dei quattro diavoli, shikai, del kendoka.
kyhon: vedi kihon.
kyosaku: bastone del maestro zen.
kyoshi: titolo onorifico spettante ad un 7o o 8o dan.
kyo waza: tecniche di attacco che sfruttano una finta iniziale per mettere fuori guardia l'avversario.
kyu: grado precedente al dan.
kyu: nove, vedi anche ku.
kyuba no michi: la via dell'arco e del cavallo; addestramento base dei samurai che ebbe massimo impiego attorno al XIIo secolo.
kyudo: la via dell'arco. Con l'avvento delle armi da fuoco, a partire dal XVIo secolo, inizio la trasformazione del kyu jutsu in kyudo.
kyuhonme: nono.
kyujutsu: l'arte, la tecnica del tiro con l'arco; le prime testimonianze risalgono al Vo
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